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PIASTRA68

Luogo dell’evento: Ex Refettorio delle Monache, Istituto Storico Parri – Museo della Resistenza,  Via San Isaia 20, Bologna
Data dell’evento: dal 18 giugno al 23 giugno 2018
Anteprima vernice: martedi 19 giugno, ore 18

Vernice per Open Tour dell’Accademia 2018: mercoledi 20 giugno, da ore 18.00 alle 21

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Casagallery Itinerante torna, con la mostra Piastra68, titolo volutamente evocativo, all’Ex Refettorio delle Monache. Sono visibili video-proiezioni con sound design, installazioni sonore e pitture con accompagnamenti sonori, presentate da 5 giovani artisti:

Limu Chen

Pittura e suono, installazione: Ossessione di Fiction

Performance: Sisyphus

Consuelo Donati e Martina Maroncelli

Installazione sonora: Oltreabitare//Abitareoltre

Giovanni Di Giovanni e Simone Grandi Sound Design

Due video con sound design: Così è durata – Estraneamente estasiante

La mostra è a cura di Claudio Rosi, mentre l’organizzazione è di Barbara Ceciliato. Le segnalazioni dei giovani artisti, sono di Manuela Machella e Rinaldo Novali. L’evento espositivo è inserito nel programma dell’Open Tour 2018 dell’Accademia di Belle Arti di Bologna dalla quale provengono gli espositori.

 

 

 

VIAGGIO COME TRAMA DELLA COSCIENZA

Nell’ex Refettorio delle Monache, del Convento della Chiesa di S. Mattia, luogo espositivo dell’Istituto Storico-Museo della Resistenza di Bologna, continua la collaborazione con Casagallery. Il curatore degli allestimenti, Claudio Rosi e Barbara Ceciliato, responsabile organizzativa, in occasione dell’Open Tour dell’Accademia 2018, hanno realizzato un interessante evento-installazione, PIASTRA68, coinvolgendo i giovani artisti, Limu Chen, Consuelo Donati e Martina Maroncelli, Giovanni di Giovanni e Simone Grandi.

Negli spazi suggestivi e intrisi di memorie che ospitano la mostra PIASTRA 68, la luce entra discreta, creando una penombra ideale per i visitatori, perché inclina ad una fruizione coinvolgente a diversi livelli, dall’incanto visivo del primo sguardo a risonanze psichiche più intime e profonde sollecitate dalle opere. Le installazioni e i video, insieme alle sonorità che li accompagnano, propongono un’esperienza multisensoriale e raccontano un viaggio dell’anima contemporanea alla ricerca di che cosa può significare, oggi, essere umani.

La prima fase del viaggio, l’installazione di Limu Chen (Ossessione di Fiction), una “torre” che emerge dai sotterranei e le cui pareti sono eterei fogli di carta di riso dipinti con inchiostro per calcografia rosso e nero, evoca l’ineludibile potente presenza delle profondità abissali dell’inconscio collettivo. La carta di riso, fragile e preziosa, è stata scelta dall’artista per rendere la fragilità di reperti archeologici. Mi dice che ad averla ispirata nel creare un mare d’inchiostro rosso come sangue sono state le navi dei folli, che nell’Europa medievale venivano lasciate andare alla deriva nel mare…fino alla morte degli imbarcati…Non si può fare a meno di pensare all’immane tragedia dei migranti morti nel Mediterraneo…ancora, un mare di sangue. Eppure nei fogli di Limu emerge la speranza: vi sono incise figure umane nell’atto di alzarsi protendendosi verso l’alto; nonostante il dolore, la gente continua ad andare avanti, a desiderare di dare vita ad una cultura nuova, una realtà bella come una fantasia felice!

In una piccola sala raccolta, il cui ingresso è protetto da una tenda scura, il viaggio continua con l’installazione di Consuelo Donati e Martina Maroncelli (Oltreabitare//Abitareoltre), che trasforma la stanza in una magica caverna arborescente. Una miriade di specchi rotondi, mondi-monadi in sé completi e perfetti, eppure in grado ognuno di restituire solo una visione parziale e frammentaria della realtà complessa e variegata, riflette immagini, da filmati video, di foglie mosse dal vento talvolta con ingrandimenti di visioni parziali, frammenti che evidenziano il reticolo delle nervature, diventando exempla di una botanica fantastica_ e le proietta sulle pareti e sul soffitto. Il percorso di consapevolezza che l’installazione suscita è il passaggio da una dimensione collettiva, satura di contenuti inconsci, a quella individuale e conscia: ritrovando l’autenticità di se stesso nel grembo della Natura, l’Io cosciente “riflette”, elabora le esperienze in vissuto ricco di senso, porta il mondo nell’intimità dell’anima.

Con le due animazioni video di Giovanni Di Giovanni, accompagnate dal sound design di Simone Grandi (Così è durata – Estraneamente estasiante), a tutta parete in una grande Sala, lo spazio si dilata alle Stelle, il viaggio riapproda alla dimensione collettiva, parlandoci questa volta della coscienza collettiva, tra la memoria delle ere dell’umanità nel fluire come in un sogno delle immagini di opere d’arte e, nello spazio della parete opposta, il monito del presente (posto nel celebre dipinto L’isola dei morti, di Bocklin): muri, attentati, guerre… come l’umanità può essere distruttiva e al contempo distruggersi.

Eppure… infine, la Luce delle stelle nell’immenso cielo… a suggerire, forse, che l’impegno dell’artista, oggi più che mai, possa essere accrescere la consapevolezza che siamo parte di un Tutto e, ricordando le parole di Jung, permettere all’umanità di riscoprire quel solco, quella traccia che ci unisce al “tessuto” psichico universale, cui appartiene la “trama” della coscienza dell’universo.

Bologna, giugno 2018

Manuela Machella