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Copertetta

Roberta Ceresa

Luogo dell’evento: Vicolo Cattani, 4/B (1° sede di Casagallery Itinerante)

Data dell’evento: Dicembre 2008

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Sebbene l’opera “Copertetta”, eponima della mostra a “Casagallery”, sia un manufatto, Roberta Ceresa si avvale soprattutto del mezzo digitale per avviare il proprio orizzonte d’indagine artistica: durante l’esposizione, infatti, sono ben tre i video che concorrono, ognuno con la propria portata, a costituire quella visione intima e universale a tempo stesso che l’artista cerca di sviscerare dalle apparenze del corpo. Simbolica, ma anche effettivamente necessaria per costruire il proprio linguaggio, la scelta di lavorare sempre sulla propria fisicità e su una nudità che in prima istanza serve a “purificare” la materia umana dalle inutili sovrastrutture culturali che l’artista critica ricercando una risposta ontologica alla necessità primaria di esserci. In questa specifica poetica si confrontano le situazioni studiate dall’artista per trasmettere allo spettatore un perturbante senso di disagio che matura in simbiosi con una riflessione personale; se una cella frigorifera si pone come la trasposizione di un grembo, il gioco naturaleartificiale che sottende l’esegesi si può ritrovare nella stessa dualità del pile che pur essendo l’emblema di una fibra sintetica non nega l’assoluta morbidezza e la stessa sensazione tattile di un seno materno. Roberta Ceresa amplifica i vettori che, come due spinte opposte, convivono nell’uomo: da una parte una latente bestialità che riaffiora istintivamente e dall’altra la necessità culturale di nascondere la parte animale piegando l’individuo con assurde convenzionalità (anche estetiche): usando, per esempio, innaturali protesi come i tacchi o depilando naturali pelurie dell’homo per appartenere a quella cerchia “dei belli”, oggi imprescindibile vincolo per poter apparire e dunque essere.

Alice Zannoni